www.ILDISCOLOGORO.altervista.org
IL SITO SULLA FONOGRAFIA
NAZIONALE ITALIANA
Alcuni canti e inni del dopoguerra
NOTA: I canti e degli inni degli Alpini nel dopoguerra si
trovano nella sezione ''canti
e inni degli alpini'', divisi in ordine alfabetico insieme agli altri testi
degli alpini dal 1800 al 1950.
NON SCORDO
CLARETTA E BEN
CARA AMICA
IL CANTO DEGLI ITALIANI
CANZONE DI PASQUA
IL MERCENARIO
IL REDUCE
BUON NATALE CAMERATA
VENIAM DA MILLE STRADE
TRAMA NERA
E IO CANTO I CAMERATI
- NON SCORDO
-
- Io non so dimenticare
- la mia rabbia e la vergogna
- nel vedere un ragazzino
- che era già messo alla gogna
- per aver voluto dire
- "Io non posso dimenticare
- un passato dignitoso
- per il quale provo onore"
- E veniva trascinato
- per i corridoi di scuola
- col cartello appeso al collo
- con su scritta una parola
- che per noi voleva dire
- uno con un ideale
- ma per tutto quanto il mondo
- era il simbolo del male
- E noi siamo ancora qui
- per ricordare
- e noi siamo ancora qui
- per chi vuol dimenticare
- Io non posso più scordarmi
- del suo corpo sul selciato
- e del fiore che sbocciava
- dal suo sangue raggrumato
- e un bastardo giornalista
- preparava già una storia
- dalla trama un po' già vista
- per sporcarne la memoria
- tanto da arrivare a dire
- che era stato un suo fratello
- a sparargli nella nuca
- profittando del bordello,
- per far ricader la colpa
- su quei poveri compagni
- vittime senza giustizia
- del fascismo e dei suoi inganni
- Ma noi siamo ancora qui
- per ricordare
- e noi siamo ancora qui
- per chi vuol dimenticare
- Io non chiedo la vendetta
- non mi aspetto trasparenza
- questa terra benedetta
- non conosce la giustizia
- Voglio solo ricordare
- senza scomodare i morti
- ma che almeno i nostri figli
- non conoscano quei torti
- E noi siamo ancora qui
- per ricordare
- e noi siamo ancora qui
- per chi vuol dimenticare.
- Per mille e mille
- e mille e mille anni...
-
-
- * * * * * * * *
-
-
- CLARETTA E BEN
-
- Su svegliatevi
- riscuotetevi
- vedo in cielo come una bandiera
- come un'aquila
- tra le nuvole
- che riaffiora dalla memoria
- forse è un inno
- o solo un sogno
- il ricordo di una canzone
- ma ora sale sai
- come il ritmo
- di una marcia dentro al mio
- cuore
- Han ballato sui loro corpi
- han sputato sul loro nome
- han nascosto le loro tombe
- ma non li possono cancellare
- puoi vederli sai
- sono tutti qui
- con le braccia levate al Sole
- sono tutti qui
- io li vedo
- piovon fiori su piazzale Loreto
- E' una piazza piena di sogni
- un'armata di cari amici
- mille anime di caduti
- ma nel ricordo non li hanno uccisi
- sono i giovani di Acca Larentia
- ed i ragazzi in camicia nera
- i fratelli
- di Primavalle
- ed i martiri dell'Emilia
- E ora sono qui
- son sempre qui
- son tornati a marciare ancora
- dalle carceri
- dalle foibe
- dagli scrigni della memoria
- mille innanzi a me
- mille dietro
- ed altri mille per ogni lato
- è difficile
- ma ci credo
- piovon fiori su piazzale Loreto
- E io ho il cuore nero
- e tanta gente
- mi vorrebbe al cimitero
- Ma io ho il cuore nero
- e me ne frego e sputo
- in faccia al mondo intero
-
* * * * * * * *
-
- CARA AMICA
-
- Cara amica
- di una vita
- io non posso
- spiegarti meglio
- ma diciamo
- per capirci
- che è quando dormo
- che son più sveglio
- e che mentre
- sto qui nel letto
- succedon cose
- che non t'ho mai detto
- certe volte amica mia
- dalle lenzuola io vado via
- e ciò che lascio steso
- qui al tuo fianco
- è solo ciò di cui son più stanco
- Certe volte me ne devo andare
- e via con me tu non puoi venire
- perché la strada
- che devi fare
- da nessun altro
- la puoi imparare
- Posso dirti solamente
- ciò in cui credo più fermamente
- che c'è un sentiero fatto di brina
- che poi sparisce
- appena viene mattina
- e alla fine dei nostri giorni
- da casa vieni ed a casa ritorni
- Andiamo a casa dai
- andiamo a casa dai
- andiamo a casa
- andiamo a casa
- ...
-
- * * * * * * * *
-
-
- IL CANTO DEGLI ITALIANI (Inno
del Movimento Sociale Italiano - 1948?)
-
- Siamo nati in un cupo tramonto
- di rinuncia, vergogna, dolore,
- siamo nati in un atto d'onore
- riscattando l'altrui disonor.
-
- Siamo nati nel nome d'Italia
- stretti intorno alla nostra bandiera,
- è rinata con noi primavera
- si è riaccesa una fiamma nel cuor.
-
- Italia! Sorgi a nuova vita,
- così vuole chi per te morì,
- chi il suo sangue donò,
- chi il nemico affrontò,
- giustizia alla Patria darà.
-
- Italia! Rasserena il volto,
- abbi fede, nostro è l'avvenir.
- Risorgi! Risorgi, o Italia,
- si ridesta la tua gioventù.
-
- Noi saremo la vostra avanguardia,
- Italiani, coraggio, in cammino,
- solo ai forti sorride il destino,
- liberate la Patria e il Lavor!
-
- Noi saremo la fiamma d'Italia
- il germoglio di un alba trionfale,
- la valanga impetuosa che sale,
- Italiani, coraggio, con noi!
-
- Italia! Sorgi a nuova vita...
-
-
- * * * * * * * *
-
-
- CANZONE DI PASQUA
-
- Forse perch'è la fine di un illusione,
- forse perchè con Lui imparammo a odiare,
- ma quando pronunciamo questo Nome
- c'è sempre chi vorrebbe non ricordare.
-
- Solo seguì la strada; e gli altri intorno,
- ad aspettar che fosse arrivato,
- e quando il sole illuminò quel giorno
- da tutto quanto il popolo fu acclamato.
-
- La gente grida per il Redentore,
- il gregge segue sempre il Pastore...
- La gente grida per il Redentore,
- il gregge segue sempre il Pastore...
-
- Ma un Uomo è sempre un uomo, anche se forte;
- è come una sirena l'idolatrìa,
- che sorridendo cambiala Sua sorte
- e vede amici dove c'è ipocrisìa.
-
- Quelli che l'han seguito nella Sua gloria,
- e che sulle Sue orme han camminato,
- quelli che gli hanno detto : "Tu sei la Storia"
- sono gli stessi che L'hanno abbandonato
-
- La Domenica delle palme
- gettano le vesti sotto le Sue scarpe...
- La Domenica delle palme
- gettano le vesti sotto le Sue scarpe...
-
- Penzola là nel vuoto quel Crocifisso
- appeso per i piedi alla Sua sorte.
- Amare invano ed essere odiato tanto:
- Chi potrà mai vantarsi della Sua morte?
-
- La libertà non vede in viso
- il sangue macchia il Suo sorriso...
- La libertà non vede in viso
- il sangue macchia il Suo sorriso...
-
-
- * * * * * * * *
-
-
- IL MERCENARIO
-
- Sono morto nel Katanga,
- venivo da Lucera,
- avevo quarant'anni
- e la camicia nera.
-
- Di me la gente dice
- che sono un mercenario
- soltanto per bottino
- soltanto per denaro.
-
- Ma adesso che son steso
- guardate nel mio sacco,
- ci troverete un mitra
- e un'oncia di tabacco.
-
- Invano cercherete
- soldi nel tascapane,
- li ho spesi proprio tutti
- insieme alle puttane.
-
- Amavo una ragazza
- di razza Congolese
- ma l'ho perduta ai dadi
- con Jimmi l'Irlandese.
-
- Se io fossi rimasto a casa
- là nella mia Lucera
- avrei la moglie grassa,
- i figli e la pancera.
-
- Avrei la moglie grassa
- le rate, la seicento,
- mutua, televisione
- panciotto, doppiomento.
-
- Invece sono andato
- in giro per il mondo
- adesso sto crepando
- quaggiù nel basso Congo.
-
- La mia pelle brucia
- in questo letamaio,
- ma l'ONU se ne frega
- perchè son mercenario.
-
- I fuochi sono spenti
- ormai scende la notte,
- addio verdi colline,
- addio dolci mignotte.
-
- Addio dolci bambine
- coi fiori tra i capelli,
- ragazze senza nome
- lasciate nei bordelli.
-
- Coi nostri baschi rossi
- ho fatto una bandiera,
- portatela agli amici
- che invecchiano a Lucera.
-
- Viva la morte mia
- viva la gioventù
- viva la morte mia
- viva la gioventù.
-
-
- * * * * * * * *
-
-
- IL REDUCE
-
- Un giorno dopo l'altro...
- e cadono le foglie
- Autunno alla stazione...
- non c'è tua moglie.
-
- Saluti i vecchi amici
- che han visto la battaglia
- ti muovi per le strade
- piano piano
-
- Sentirsi come un cane...di tuo: una Divisa,
- due gladi ed il tuo onore, un cuore e una ferita.
-
- Tornare dal deserto,,
- sentirsi ancor più solo.
- Il vecchio bar all'angolo,
- la chiesa rasa al suolo.
-
- E sguardi ostili intorno.
- Neppure una parola
- Qualcuno che ti osserva
- già vorrebbe la tua gola.
-
- E gli occhi di una donna
- ti fissano pietosi
- i vent'anni di chi ha perso
- nei suoi gesti un pò scontrosi
- perchè i tuoi diciott'anni
- li hai giocati con la morte
- ogni giorno, ogni istante
- hai costruito la tua sorte.
-
- Per difendere un'idea,
- un onore calpestatato,
- perchè chi tradì a Settembre
- non sarà mai perdonato.
-
- Continuano a fissarti
- dal fantasma di un portone.
- Han paura anche da vivo
- son vigliacchi senza nome.
-
- Perchè ora che il tuo mondo
- l'han bruciato gli imboscati
- tu ricordi ancora SOGNI
- che NON sai dimenticarti....
-
- Ti sei portato dietro la tua primavera
- quegli anni ancora verdi nella tua camicia nera
- Domani... domani.... dovrai ricominciare
- a dimostrare al mondo cos'è una fede vera
- e adesso che tuo figlio già reclama la ricchezza
- te la sei giocata allora per un attimo di fierezza
- Ti sei portato dietro la tua primavera
- quegli anni ancora verdi nella tua camicia nera
- Domani... domani.... dovrai ricominciare
-
-
- * * * * * * * *
-
-
- BUON NATALE CAMERATA
-
- Buon Natale Camerata
- i Balilla son con Te
- Suona sempre l'adunata
- Buon Natale
-
- Con la tua Camicia Nera
- puoi ancor dire verità
- e la Fiamma tricolore
- Vincerà
-
- Buon Natale Camerata
- fai rinascere gli Eroi
- Buon Natale tutto l'anno
- solo a Te
- solo a Te.
-
-
- * * * * * * * *
-
-
- VENIAM DA MILLE STRADE
-
- Veniam da mille strade
- non abbiam nè età nè storia
- nessuno canterà la nostra gloria.
- Sognando Età dell'Oro
- giochiamo con la vita,
- ma con il nostro tempo abbiamo aperto una partita.
- Ci spiace per i poveri meschini benpensanti,
- ma adesso noi dobbiamo andare avanti...
-
- Perchè è giunto il nostro tempo,
- tempo da disperati,